NON RICORDO FATTI ED EVENTI DEI GIORNI SCORSI, HO PROBLEMI DI MEMORIA A BREVE TERMINE?

Capita spesso che i caregiver dei pazienti che seguo riferiscano che i loro familiari abbiano problemi di memoria a breve termine, riferendosi all’incapacità di recuperare i ricordi più recenti (del giorno o della settimana prima ad esempio). In realtà, la difficoltà a recuperare informazioni consolidate ad un intervallo di tempo superiore ai 30 secondi/1 minuto dal momento della codifica di quella specifica informazione riguarda un problema di memoria a lungo termine. In sostanza, usare l’espressione memoria a breve termine per fare riferimento ai ricordi più recenti (di giorni, settimane, mesi prima) non è corretto.

Allora che cosa è esattamente la memoria a breve termine? Ti è mai capitato di dover memorizzare temporaneamente un numero di telefono per doverlo digitare subito dopo averlo ascoltato? Bene, se ti è capitato, hai trattenuto le cifre che componevano il numero di telefono, senza trascriverle, e magari ti sei aiutato ripetendole mentalmente, hai usato la tua abilità di memoria a breve termine.

Proverò a spiegarti meglio le caratteristiche della MBT mettendole a confronto con la memoria a lungo termine. Inizio con il dire che la memoria è una funzione cognitiva molto complessa, viene definita come un sistema modulare cioè composto da sottosistemi e componenti diverse.

I sistemi di memoria si differenziano per:

  • Il criterio temporale
  • Le caratteristiche del ricordo
  • Il momento dell’acquisizione
  • Il livello di consapevolezza

Mi focalizzerò sul primo punto che rappresenta la principale caratteristica che differenzia la MBT dalla MLT. La MBT è quel sistema che serve per mantenere un’informazione per periodi di tempo dell’ordine di secondi, al massimo minuti, successivamente a questo lasso di tempo, la traccia mnesica, se non reiterata, decade. Al contrario la MLT rappresenta la capacità di trattenere le informazioni per periodi di tempo molto più lunghi, pensa addirittura per tutta una vita!

Non è tutto! La MBT ha anche una capacità limitata in termini di quantità di informazioni che può trattenere. Lo psicologo George Miller nella sua teoria del ‘numero magico 7’ sostenne che gli esseri umani sono in grado di memorizzare un numero limitato di parole, immagini, numeri, simboli e questo numero limitato, che varia da persona a persona, sarebbe 7 +/- 2. Vuoi metterti alla prova?

Leggi a voce alta una stringa di numeri alla volta, poi coprila con la mano e prova a ripetere i numeri nello stesso ordine. Mettiti alla prova con ogni stringa!

3 – 7

4 – 9 – 1

5 – 0 – 6 – 8

2 – 9 – 5 – 0 – 1

3 – 8 – 4 – 6 – 7 – 9

8 – 3 – 1 – 7 – 5 – 6 – 0

0 – 6 – 3 – 9 – 2 – 7 – 4 – 1

1 – 7 – 4 – 2 – 9 – 3 – 5 – 6 – 0

Come è andata? Fino a quale stringa sei riuscito/a a ripetere i numeri nell’ordine corretto? Dalla stringa con 5 numeri in poi si evidenzia una buona abilità di memoria a breve termine! Attenzione età e scolarità sono due fattori che influiscono molto sulla performance di ognuno di noi. Per rendere l’esercizio ancora più facile potresti avvalerti della strategia del chunking ipotizzata dallo psicologo A. Baddeley, ovvero riunendo le singole cifre in unità o gruppi di ordine superiore, prova, vedrai, sarà più facile ricordare!

Al contrario della MBT, la MLT ha una capacità di trattenere quantità di informazioni virtualmente infinita.

In ultimo, la MBT è stata ribattezzata di recente (1974) da A.Baddeley e G. Hitch con il nome di Memoria di Lavoro per enfatizzare la sua complessità e la sua importanza funzionale che non è circoscrivibile alla semplice capacità di immagazzinamento. In sintesi, i due studiosi mettono in evidenza come la MBT non serva soltanto ad immagazzinare informazioni utili alla svolgimento di miriadi di compiti della vita quotidiana, ma il sistema, oltre alla capacità di trattenimento dell’informazione prevede anche delle componenti in grado di manipolare le informazioni.

Ti propongo un esercizio per aiutarti a capire in che modo funziona la MDL. Leggi la  frase qui di seguito, ripetila ad alta voce, coprila con la mano e prova a ripetere la frase in ordine inverso, cioè partendo dall’ultima parola:

  • La ginnastica mentale è efficace?

Come è andata? Immagino abbia fatto un maggiore sforzo cognitivo rispetto al precedente esercizio. È normale: non hai dovuto soltanto trattenere le informazioni, ma hai anche dovuto attivare un processo di ripasso subvocale per collocare le parole in un ordine diverso da quello codificato in ingresso.

È un po’ il processo che mettiamo in atto ad esempio quando facciamo dei calcoli mentali o quando prendiamo appunti durante una lezione.

In conclusione, la memoria a breve termine è un sottosistema della memoria che ha la funzione di trattenere temporaneamente (secondi/minuti) una quantità limitata di informazioni che servono a svolgere molti dei ‘compiti’ che le attività della vita quotidiana ci presentano ogni giorno.

Ci sarebbe molto altro da dire sulla memoria, ma l’obiettivo di questo articolo è chiarire il concetto di Memoria a breve termine che molto spesso viene erroneamente utilizzato per indicare i ricordi più recenti rispetto a quelli del passato.


FONTI:

  • Costanza Papagno, (2010) Neuropsicologia della memoria, Bologna, Il Mulino
  • R.Nicoletti, R. Ruminati, (2006) I Processi cognitivi, Bologna, Il Mulino